martedì 27 gennaio 2009

Bisogna ricordare

Bisogna ricordare…
di Edgardo Rossi

Bisogna ricordare, non si deve dimenticare che 12 milioni di uomini sono stati uccisi dalla criminale idiozia nazifascista, che tale violenza (seppure con altri nomi) aveva già perpetrato stragi e ne ha continuate a perpetrare anche dopo. La storia ci ha insegnato che imbecilli e criminali possono giungere al potere e che se gli è permesso di esercitarlo lo fanno senza nessun limite, si tratta di uomini come gli altri, con solo tanto odio e tanto smisurato egocentrismo in più, uomini indifferenti al dolore e alla sofferenza degli altri uomini. Sempre la storia ci ha insegnato che se i peggiori misfatti nascono da ideologie malate partorite dalla mente di uomini senza scrupoli, alle macchine di tortura e di sterminio ci sono sempre stati uomini normali.
Gli Ebrei, gli Zingari, gli Slavi, i Polacchi, i Russi, i testimoni di Geova, gli oppositori politici, i malati, gli omosessuali e tutti gli altri non sono stati uccisi fisicamente da Hitler, Mussolini, Stalin, Pinochet, Pol Pot e da tutti gli altri orribili mostri che hanno dato l’ordine, ma da chi ha ubbidito.
La responsabilità non è diversa, o vogliamo credere che chi ha creduto nella orribile e nefasta novella della superiorità della razza, chi ha girato lo sguardo, chi ha eseguito puntualmente gli ordini sia meno colpevole di chi ha ucciso e di chi ha ordinato di farlo?
Se vogliamo ricordare quei morti e vogliamo onorarne la memoria dobbiamo avere la consapevolezza della colpa. Dobbiamo sapere che quei fatti sono avvenuti, sapere che sono stati commessi da uomini su altri uomini e che la condanna è comune, moralmente nessuno può tirarsi fuori.
Oggi si dice che non era prevedibile, che se si fosse saputo… E oggi che si sa cosa è cambiato? Anche oggi ci sono le vittime collaterali, anche oggi ci sono i lager (e sono molti di più di quanto comunemente si vuol credere). Anche oggi c’è chi predica colpevole, stupido e criminale razzismo, c’è chi pesa le persone dalla loro lingua, dal colore della loro pelle, dal modo di guardare. C’è chi dice che è in atto una guerra tra civiltà. C’è chi nega i fatti e nega che quanto è avvenuto sia vero. C’è chi dice che certi popoli sono diversi.
Primo Levi ha detto: “…meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel cuore, stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi”.
Siamo sicuri di aver imparato la lezione? O forse oggi siamo ciechi, abbacinati dalla nostra apparente tranquillità e stiamo quietamente aspettando il prossimo orrore per poi tornare a dire che bisogna ricordare, che non si deve dimenticare.