giovedì 4 dicembre 2008

I fisici pluralisti



I fisici pluralisti

L’Eleatismo lasciò un profondo segno nella cultura dell’epoca, Parmenide e i suoi allievi avevano dimostrato l’instabilità delle percezioni sensibili, per altro i nuovo filosofi non potevano non tenere conto delle teorie di Eraclito. Empedocle e Anassagora in effetti tornarono ad occuparsi del problema della natura (physis) e tentarono anche una sintesi tra l’Eleatismo e l’Eraclitismo, fu il primo grande tentativo, il secondo verrà poi attuato da Platone.
Da Eraclito e dalla scuola ionica essi presero l’idea dell’eterno divenire delle cose, dagli Eleati accettarono la teoria dell’eternità e dell’immutabilità dell’Essere. Il problema era come fare per conciliare le opposte affermazioni del divenire delle cose e dell’eternità ed immutabilità del tutto? Essi risolvono il problema immaginando che il tutto sia formato da composti (mutevoli) ed elementi (immutabili). Tali filosofi sono detti fisici pluralisti perché ritengono che i principi della natura siano molteplici (per Empedocle le radici, per Anassagora i semi).
Escludiamo da questo gruppo Leucippo e Democrito, perché la teoria degli atomisti presenta caratteristiche di particolare originalità, tali da porla in un ambito tutto suo.

2 commenti:

DocEIR ha detto...

Tutto il blog è di notevole interesse

Anonimo ha detto...

Interessante, veramente interessante (anche il disegno intriga)