lunedì 24 novembre 2008

Abelardo in Rima di Eleonora Pagliarino

Abelardo in rima
di Eleonora Paglarino

UDITE UDITE,
DAME E MESSERI……
Il filosofo
di cui ora
io vi andrò a parlare
Anselmo d’Aosta
si faceva chiamare.
Lì ebbe i natali
nell’oscuro mille e trentatré
e pei contrasti col padre,
in giovane età
decise di fare da sé.
Nel monastero del Bec
in Normandia
si rifugiò
del quale
dopo tre anni
priore e direttore diventò.
Lunga vita ebbe Anselmo,
di tal pensier e novità
che rivoluzione
nel medioevo porterà.
Intorno a Dio
le sue indagini ruotavano
e sull’esistenza
del sommo spirito
indagavano.
Nel Monologion
Anselmo espresse
la sua filosofia
che poneva Dio
bene assoluto
a capo della sua teoria.
Per meglio capir Anselmo
e il suo pensiero,
forse nel dettaglio
vi dovrei spiegare.
Di qui inizio
e se qualcosa chiaro non vi sarà
alla fine
spazio per le domande vi darò.
Anselmo disse,
di Dio scrivendo,
che a nulla di più grande
si può pensar
ma il dilemma è
come
la sua esistenza dimostrar
Tutt’intorno
Anselmo guardava,
tutto ciò che esiste
Anselmo toccava.
Ma poiché
il perfetto non trovava
solo da Dio,
tutto quanto,
esser creato poteva.
Con questa deduzione,
dall’intelletto elaborata,
la fede
dalla ragione
più non era contrastata.
Con l’argomento dei gradi
la bontà RELATIVA delle cose
è dimostrata
perché
all’ASSOLUTA bontà di Dio
è paragonata.
Più o meno buono
può esser tutto
ma solo Dio
sarà il bene perfetto.
E fu così che Anselmo
non fece più
alcuna distinzione
tra filosofia
e religione.
E ancor lui disse,
di fede e ragione
che tra le due
non vi è separazione.
Che esiste una natura somma
lui andò a mostrare,
che più alta
di tutte le cose esistenti
doveva risultare,
eternamente beata
ed autosufficiente
la quale dà l’essere
ad ogni cosa esistente,
che buona lui fa
in virtù
della propria bontà.
Ancora di Dio
le qualità
nel Monologion
Anselmo scriverà:
incorporeo e sensibile
Dio è
onnipotente
Dio è
impassibile
e misericordioso
Dio è
eterno
Dio è
nello spazio e nel tempo
non è
ma ogni cosa
in Lui c’è.
Da questi riconoscimenti
difficile non trovò
pensare e scrivere
il Proslogiòn.
Il Credo ut intelligam
la partenza sarà
che l’esistenza di Dio
riconoscerà
E da quest’opera
io ora
vi leggerò
il colloquio di Anselmo
con il Dio
che tanto amò !!!

"Io non tento,
o Signore,
di sprofondarmi nei tuoi misteri,
perchè la mia intelligenza
non è adeguata,
ma desidero capire
un poco della tua verità,
che il mio cuore
già crede ed ama.
Io non cerco
di comprenderti
per credere,
ma credo
per poterti comprendere. "

Così ……
come può l’ateo
l’esistenza di Dio negare,
se ciò affermando
proprio a Lui
si ritrova a pensare ?
Ogni cosa esistente
nella mente
è presente
Impossibile
negare la realtà
di qualcosa
a cui
neppur si penserà.
Così……..
la verità assoluta
in Dio si troverà.
L’uomo
il ver dicendo
alla parola di Dio
si va conformando
e come le cose
devon esser
va affermando.
Se l’uomo
con amore
alla parola di Dio
aderirà,
grande fede
egli
aver potrà
Così……..
la libertà
per Anselmo è
la rettitudine della volontà
cioè
“Voler ciò che Dio vuole che si voglia” !!
L’uomo quindi libero sarà
se la rettitudine della volontà
egli manterrà.
Ma se la libertà
l’uomo perderà
solamente la grazia divina
ridargliela potrà.
Contro l’idea Anselmiana
Gaunilone insieme ad altri
si è schierato.
L’idea, secondo cui esistente è il pensato
deve essere ARGOMENTATA,
cosa che Anselmo
non si preoccupa affatto di fare,
ma da per SCONTATA
Nel 1109
a Canterbury
Anselmo Morì
dopo aver cercato
l’esistenza Di Dio
in ogni suo dì.

Ho finito di raccontare
e ora domande potete fare.

3 commenti:

Edgardo Rossi News ha detto...

Grande Eleonora

DocEIR ha detto...

Bravissima!!!!

IVO ha detto...

Eccezionale, complimenti, ma lo sapevo già senza dimostrazioni cartacee ; )