lunedì 24 novembre 2008

di come Talete....


Di come Talete conobbe Sofia e della lezione che ne trasse
Improbabile (o forse vera) commedia che svela sui perché della filo sofia
di Silvano Baracco

Personaggi:
T – Talete
S – Sofia
T: Aiuto, aiuto, buona gente accorrete sono tombolato in questo fosso a furia di guardar le stelle.
S: O buon uomo, o cos’è questo vociare, qui c’è gente che lavora e che tranquilla vorrebbe stare.
T: Non è mia intenzione arrecare disturbo ma… il fatto si è che caddi in questo fosso e mi feci anche male, vi ingiungo di prestarmi soccorso.
S: O che mi dite, cadeste voi.
T: No caddi io, non ci son che io in codesto fosso.
S: Dicevo voi per celia, lo so bene che di fresconi che cadono nei fossi ce ne son pochi, anzi a quanto sembra solo lei.
T: Prego. Io sono un sapiente, uno studioso di vaglia, io so di come va il cielo e di quale strada percorrono le stelle, conosco il mutare del tempo e so del perché tutto nasce e perisce.
S: O davvero siete un grand’uomo. Mi potrebbe allora dire com’è che in tale fosso è caduto.
T: Io stavo passeggiando in queste lande, particolarmente adatte all’osservazione del cielo, e guardavo appunto in alto per studiare il movimento delle stelle, tanto ero assorto nelle mie osservazioni che non vidi questo maledetto fosso e ci tombolai dentro anima e corpo.
S: O questa è proprio bella, dunque è caduto nel fosso per osservar le stelle. Bel sapiente davvero, dice di conoscere il tutto e non sa neanche dove mette i piedi.
T: Sentite brava donna, non state a commentare, cercate piuttosto di darmi una mano che non riesco a cavarmi fuori da questo accidente di fosso.
S: O bell’uomo, cosa vuol dire quel sentite, io sono sola e qui altri non c’è che me e la mia ombra.
T: No usavo il voi come lei poc’anzi per sdrammatizzare. Accidenti è ben difficile comunicare. Comunque non cambia il punto che ho bisogno d’aiuto.
S: Il fatto è che non sono pratica di fossi, io non sono usa a caderci dentro e tanto meno a cavarci fuori gli sprovveduti che camminano col naso in su.
T: Insomma io sono Talete, uno dei sette saggi, l’uomo che predisse l’eclissi di sole, che scoprì che cos’è il magnete e che fissò le regole della geometria, un po’ di rispetto.
S: O beh, io sono Sofia, servetta ad ore e donna con i piedi per terra e lo sguardo attento, tanto piacere.
T: Lei si sta burlando di me?
S: Lo so e me ne spiace ma non riesco a farne a meno, d’altronde non saprei come fare a tirarla fuori da quel gran fosso dov’è caduto.
T: Ci vuole una corda.
S: Ne sono sprovvista.
T: Un lungo bastone, calato con perizia, ove io mi possa attaccare.
S: Non vedo bastone alcuno.
T: Ma insomma, cerca aiuto da parte di qualcuno, fai accorrere la gente.
S: A ma passiamo al tu, siamo dunque amici, ma a parte conoscere il tuo nome io non so neanche che faccia hai, non ti ho mai visto prima e non ti vedo adesso.
T: Donna tu mi stai stancando con le tue vuote chiacchiere, io ho bisogno di uscire da questo luogo profondo in cui ho avuto la ventura di cadere.
S: Direi piuttosto “in cui sono caduto per mia disattenzione”.
T: O donna dove vuoi andare a parare?
S: A casa mia, dove ero diretta, dopo aver disteso i panni ad asciugare, prima che le tue urla mi inducessero a parlare con te.
T: Basta io divento pazzo. Con tante gente di senno proprio una dissennata doveva prestarmi ascolto.
S: Beh io sarò senza senno, ma son quassù. Tu col tuo gran testone sei laggiù.
T: O dei, o dei non c’è sangue da cavare da questa rapa.
S: Ciao Talete, ora me la filo ché s’è fatto tardi, devo portare qualche tuo messaggio a qualcuno.
T: Sì alla dea dell’imbecillità, che ti strafulminasse donna di poco senno, ancora non hai capito che voglio uscire di qua.
S: O per averlo capito l’ho capito, ma sono sola e fragile, come vuoi che possa alzare un grand’uomo come te? Ciao me la filo ché s’è fatto tardi.
T: No! Non filare Sofia, non filare via, che Zeus t’illumini, che Atena ti apra la mente, che…
S: Non temere porterò il tuo voto alla dea da te designata. Ciao a risentirci…
T: Se l’è filata, Sofia se l’è filata, ah, ah, ah, ah, ah me la devo prendere con Sofia, anzi con filo Sofia.

3 commenti:

Franco ha detto...

Veri well

Salvemini ha detto...

Simpatico e originale come tutto il blog

DocEIR ha detto...

Silvano
sempre grande
in tutto